La strada, nata ufficialmente nella seconda metà del Settecento per agevolare i commerci tra Pistoia e Modena, in realtà svolse un preminente ruolo militare e politico essendo la principale arteria di collegamento, attraverso Pistoia, tra Livorno e Firenze da una Parte e Modena, Mantova, Milano e l'Impero Asburgico dall'altra. Il progetto venne affidato all'abate Leonardo Ximenes per i versante toscano e all'ingegnere Pietro Giardini per la parte modenese. Nel1778 venne aperto il valico dell'Abetone, uno degli ultimi lavori eseguiti, e nel 1781 la strada venne inaugurata. In occasione dell'apertura della strada vennero ultimati gli edifici delle stazioni di posta de Le Piastre, di San Marcello, di Pianosinatico e di Boscolungo. Dotate di locande e di scuderie per la sosta dei cavalli, le poste divennero ben presto centri di servizi intorno ai quali crebbero gli abitati che ancora oggi definiscono il comprensorio dell'Alto Appennino Pistoiese. Dell'importante arteria non solo si sono serviti migliaia di viaggiatori di ogni rango, ma talvolta la strada è stata testimone dei grandi avvenimenti del passato. Nel 104 se ne servì Papa Pio VII per recarsi a Parigi, dove il generale Napoleone Bonaparte doveva venire incoronato Imperatore. Il medesimo Napoleone pochi anni prima, nel 1796, era entrato con le sue truppe in Toscana proprio passando per il valico dell'Abetone. Definita da Vittorio Alfieri "mia direttissima e assai poetica strada", la via Modenese è oggi una strada frequentata, ma ancora in grado di offrire begli scorci sulle verdi dorsali appenniniche.

Località: Pistoia